Come arrivare pronti alla nuova nascita!
UN EVENTO CRITICO
L’arrivo di un secondo (terzo…) bambino in una famiglia è sicuramente un evento che crea tantissima attesa e gioia, ma anche ansia e preoccupazione non solo nei genitori. Anche per i primogeniti abituati, fino a quel momento, ad essere figlio/a unico/a, è un cambiamento che potrebbe creare qualche difficoltà.
In generale l’arrivo di un figlio rientra tra quegli eventi di una famiglia che vengono definiti critici. In questo caso il termine “critico” non assume una connotazione negativa, ma deve essere letto come un momento in cui la famiglia si trova a dover affrontare dei cambiamenti attraverso una rottura dell’equilibrio presente fino a quel momento. Da questa rottura nasce una nuova organizzazione, un nuovo assetto familiare.
Di fronte a ciascun evento critico la famiglia si trova a dover rinegoziare funzioni, ruoli e relazioni. E non sempre è una cosa che avviene in maniera immediata e semplice.
NORMATIVO O PARANORMATIVO?
Gli eventi critici si differenziano in eventi normativi oppure paranormativi. Gli eventi normativi sono gli eventi che la maggior parte delle persone si trovano ad affrontare nel corso del ciclo di vita (crescita, convivenza/matrimonio, nascita dei figli…), gli eventi paranormativi sono quelli che non sono sempre prevedibili (crisi economica, pandemia, morte improvvisa, malattia…).
Affrontare gli eventi paranormativi mette sicuramente la famiglia di fronte a maggiori difficoltà rispetto all’affrontare degli eventi normativi.
La nascita di un/a fratellino/sorellina rientra tra gli eventi normativi, questo non significa che non possa creare qualche difficoltà iniziale all’interno degli equilibri familiari. L’arrivo di un nuovo componente in una famiglia porta inevitabilmente ad un cambiamento delle routine e ad una divisione dell’attenzione da parte dei genitori.
Si ha il passaggio da una triade ad un sistema più grande con più relazioni, immaginate che grande cambiamento possa essere per una bambino.
FATTORI CHE INFLUENZANO
Molti sono i fattori che entrano in gioco in un momento familiare così delicato, tra cui:
- L’ETA’ DEL PRIMOGENITO: è ancora molto piccolo e non ha ancora acquisito nessun tipo di autonomia? Ha iniziato ad essere un po’ autonomo e si trova in un fase di crescita e socializzazione verso il mondo esterno? E’ “grande” e per alcune cose effettivamente indipendente?
- LA FAMIGLIA E’ PRONTA? (Si è mai veramente pronti?!?) E’ stata una gravidanza inaspettata oppure tanto attesa e cercata anche dal primogenito che richiedeva un fratellino/sorellina?
COSA ASPETTARSI
Ogni bambino ha un modo tutto suo di reagire di fronte agli eventi critici (normativi o paranormativi che siano) in generale, però, ci sono alcune cose che potremmo aspettarci di fronte all’arrivo di un/a fratellino/sorellina. Rientra perfettamente nella normalità una leggera regressione del bambino che può manifestarsi con: enuresi notturna, balbettio, ansia da separazione, paure apparentemente immotivate, incubi…
Il bambino attraverso questa regressione sta ricordando al genitore: “guarda che ci sono anche io eh…non ti dimenticare di me…ho ancora bisogno delle tue attenzioni e del tuo aiuto…”.
COSA FARE?
- Renderlo partecipe sia durante la gravidanza che dopo la nascita. Raccontargli cosa sta facendo l’altro bambino nella pancia, farglielo sentire mentre si muove, preparare insieme la cameretta…Ovviamente senza esagerare, soprattutto se il bambino non si dimostra molto curioso ed interessato, altrimenti si ottiene l’effetto contrario;
- Parlare serenamente con il bambino, chiedergli come si immagina il fratellino/sorellina, iniziare a creare con lui uno spazio mentale per il nascituro;
- Fargli vedere dei neonati. Questa in apparenza potrebbe sembrare una sciocchezza, invece può essere una cosa molto utile perchè i bambini, soprattutto quelli più piccoli, non hanno molta idea di come sia effettivamente fatto un neonato e quindi magari se lo immaginano già come loro che parli, cammini e mangi quello che mangia lui;
- Guardare insieme le foto di quando era lui stesso neonato. Questa attività, oltre ad aiutarlo a capire come è fatto un bambino nei primi mesi di vita, gli permette di vedere lui stesso da piccolo in relazione con voi e di capire che anche lui ha avuto le stesse attenzioni e accortezze di quello che arriverà;
- Appena possibile ritagliarsi del tempo di qualità solo con lui senza il nuovo arrivato. Non importa che sia tanto tempo, l’importante è che al bambino arrivi il messaggio: “voglio fare questa cosa con te perchè voglio dedicare del tempo solo a noi”.
PAPA’….E’ IL VOSTRO MOMENTO!!!
Se con il primo figlio l’intervento più concreto dei papà è stato possibile solo dopo il primo anno di vita del bambino (quindi superata la fase simbiotica con la madre), quando nasce il secondo bambino i padri possono avere un ruolo sin da subito senza sentirsi messi da parte in questa nuova avventura familiare. Il vostro ruolo, infatti, è profondamente importante in quanto potrete diventare l’appiglio sicuro per il bambino che, soprattutto nei primi mesi, soffrirà un po’ per la diminuzione delle attenzioni da parte della mamma. Come una vera squadra voi diventerete i coach che si occuperanno del nuovo assetto familiare!
COSA NON FARE
- Escluderlo e non spiegare. Può capitare che in alcuni momenti, soprattutto a fine della gravidanza o subito dopo il parto i genitori, in particolare la mamma, non possano dedicare tutte le attenzioni necessarie al primogenito. Spiegare al bambino che in quel momento ci sono delle difficoltà, accogliere il suo possibile momento di rabbia e viverlo come un momento di crescita per tutta la famiglia e non colpevolizzarsi per non riuscire a far tutto potrebbero essere delle strategie funzionali in un momento così delicato.
- Coinvolgerlo…ma non troppo!!! Come sempre la cosa importante è trovare una via di mezzo. In base all’età del bambino è bello e giusto coinvolgerlo nelle attività di cura o di gioco del fratellino, ma senza esagerare. Altrimenti arriverà il momento in cui non lo sopporterà più.
- Tema gelosia: è normale che ci sia, lo sappiamo tutti, ma non è consigliabile continuare a ripetere davanti al bambino: “Fa così perchè è geloso!” oppure chiedere o dire continuamente: “Sei geloso? Non devi essere geloso…”. In questo modo più che contenerla la esasperiamo.
Una cosa che mi sento di sottolineare è che non esiste il giusto o sbagliato perchè ogni famiglia è un sistema a sè stante. La cosa sicura è che non esistono le famiglie e i genitori perfetti, quindi concedetevi qualche errore, non siate severi con voi stessi o con i vostri bambini, chiedete aiuto a professionisti se vi rendete conto di averne bisogno e…lasciatevi andare!!!
E’ normalissimo avere paura, essere spaventati anche se si è felicissimi di un nuovo arrivo in famiglia.
Per qualsiasi dubbio o domanda non esitate a contattarmi!
LETTURA CONSIGLIATA CON IL BAMBINO:
"E poi è arrivata LEI" di Chiara Valentina Segrè. Ed. Le tartarughe marine
L'immagine è tratta dal sito Unsplush.com ed è di Isaac Del Toro
Gennaio 27, 2022 il 5:29 pm
Grazie! Articolo prezioso!
Inserirei, se posso permettermi, tra le attività da fare con la/il primogenita/o diverse letture di albi illustrati preparativi all’evento. Vedo che in fondo all’articolo, infatti, ne viene suggerito uno.
Gennaio 27, 2022 il 5:34 pm
Grazie mille Viola! Sono ben accetti altri consigli su letture da fare insieme…