Con il termine “terzo genitore” viene indicato il nuovo partner di uno dei due genitori.
Il nuovo partner deve, ovviamente, essere una frequentazione stabile e duratura nel tempo poichè una frequentazione momentanea con poche possibilità di avere un futuro non può assumere questo ruolo così delicato e difficile da gestire.
Delicato e difficile perchè sono tantissimi i fattori che influiscono sulla serenità di una famiglia di genitori separati con nuovi compagni.
Tra le molteplici variabili, dobbiamo tenere in considerazione il modo in cui è avvenuta la separazione (E’ stata molto conflittuale? Di comune accordo?… ), l’età dei figli, il tempo che è trascorso tra la separazione e l’arrivo del nuovo partner, il fatto che entrambi i genitori separati abbiano trovato un nuovo partner oppure solo uno dei due, le storie personali di ciascuno dei protagonisti di queste nuove famiglie, le distanze, le modalità di gestione dei figli, la presenza (o assenza) di una comunicazione costante tra i due ex coniugi…
Trovare un nuovo equilibrio che sia funzionale, tenendo conto di tutte queste variabili, non è semplice e non è sicuramente facile inserirsi in un sistema familiare nel quale ci sono figli di genitori separati.
Ci vuole tempo, moltissima attenzione, pazienza e capacità di farsi da parte essendo comunque presenti. Questo sembrerà un controsenso, ma è proprio quello che deve fare il terzo genitore.
COSA PUO’ FARE E COSA NON DEVE FARE?
Prendiamo in considerazione la migliore delle ipotesi: la separazione è avvenuta senza troppi conflitti, i figli passano del tempo con entrambi i genitori in maniera più o meno equa, entrambi i genitori hanno una buona relazione con i figli, c’è una buona comunicazione tra i due ex coniugi, il nuovo partner è stato presentato ai figli con i giusti tempi ed è stato accolto bene.
In una situazione come questa, nella quale non ci sono particolari difficoltà, il terzo genitore si troverà comunque in una posizione un po’ “scomoda” poichè trascorrerà del tempo con i figli del suo compagno e quindi avrà un ruolo educativo nella loro vita, ma…fino ad un certo punto.
Non è il genitore a tutti gli effetti, quindi su alcune cose non può decidere o intervenire!
Il segreto starà nel trovare un giusto equilibrio tra: “anche se non sono tua madre/tuo padre non puoi fare quello che vuoi e devi rispettarmi” e “non sono tua madre/tuo padre quindi su questa cosa non posso decidere o dire qualcosa io”.
Esempio: il figlio adolescente torna a casa tardissimo ed ubriaco dopo una serata con gli amici. Entrando in casa sveglia tutti, inciampa e rompe delle cose. Il terzo genitore può redarguirlo sull’aver svegliato tutti e aver rotto degli oggetti, ma non sull’aver violato l’orario di rientro che era stato deciso dalla madre/dal padre e sull’essere tornato ubriaco.
In altre parole il terzo genitore PUO’ intervenire sull’educazione del figlio del partner relativamente alle regole di educazione in generale. Quando si tratta, invece, di intervenire su cose più specifiche, come il rispetto di regole decise dai genitori, DEVE farsi da parte.
IL TERZO GENITORE NON DEVE SOSTITUIRSI ALL’EX PARTNER…
Spesso accade che il nuovo compagno, che può portare ad un secondo matrimonio, venga vissuto come una nuova partenza con la conseguenza di arrivare a pensare che sarebbe meglio se il figlio dimenticasse il genitore biologico (Oliverio Ferraris, 2016). Questo accade soprattutto quando il matrimonio precedente è terminato con sentimenti di delusione, rabbia e sfiducia.
MAI FARE QUESTO ERRORE perchè anche se per un periodo potrà sembrare di star meglio avendo quasi del tutto eliminato quel genitore reputato inutile per la buona crescita dei figli, alla lunga non sarà così.
Una madre o un padre verranno considerati buoni genitori solo quando non intralceranno e, anzi, promuoveranno i rapporti dei figli con l’ex coniuge.
Anche se non si è più una coppia si ha comunque la responsabilità di dover condividere la genitorialità.
Questo significa che bisognerebbe evitare di far chiamare “mamma” o “papà” (babbo per i toscani) il nuovo compagno, anche se, in certi casi, è molto più presente e/o adeguato del genitore biologico.
MA COME STANNO I FIGLI CON DUE FAMIGLIE?
I figli possono felicemente appartenere a due famiglie distinte purchè i genitori si impegnino a mantenere in equilibrio il passato con il presente. I bambini a cui viene chiesto, anche indirettamente, di rinunciare al loro affetto per il padre o per la madre biologico/a crescono in maniera più angosciata.
È, quindi, importante che, oltre ai genitori, anche i loro nuovi compagni, seppur molto legati ai figli del partner, non ostacolino ed incoraggino il rapporto tra il bambino e la mamma/il padre.
IL TERZO GENITORE E’ UNA RISORSA!
La figura del terzo genitore è una figura complessa poiché deve essere sufficientemente in grado di mantenere un equilibrio soprattutto quando il genitore naturale non è scomparso o morto, ma è presente.
In situazioni ottimali dovrebbe svolgere il ruolo del mediatore tra il/la compagno/a e l’ex partner, o tra quest’ultimo/a ed il figlio; dovrebbe comprendere, quindi, che per il benessere psicologico del figlio e di tutta la famiglia allargata è fondamentale che vengano mantenuti i rapporti con l’altro e, se necessario, capisca quando è il momento di farsi un po’ da parte poiché un genitore biologico, seppur con delle difficoltà, esiste ed ha diritto di avere un ruolo centrale nella crescita dei figli.
Il terzo genitore è una grandissima risorsa per i figli, soprattutto perchè è una figura adulta con la quale si può avere una libertà e una complicità che con i genitori non si crea. E’ una persona esterna che può insegnare delle cose nuove e soprattutto è una persona in più alla quale i figli si possono affidare. Questo non significa che debba essere al pari di un amico perchè anche questa posizione sarebbe controproducente. Diciamo che può essere visto come un genitore più flessibile e meno “ingabbiato” nel ruolo della madre o del padre.
E’ indubbiamente anche una risorsa per i genitori stessi poichè, essendo in una posizione meno “centrale”, può osservare e far notare delle dinamiche che gli ex coniugi non riescono a vedere e quindi essere un facilitarore/aiutante nei rapporti con i figli.
Il terzo genitore può essere, quindi, considerato a tutti gli effetti parte della “squadra genitoriale” con un ruolo più marginale, ma non meno importante!
CHIEDERE AIUTO!
Vista la complessità della gestione delle nuove famiglie di genitori separati è fondamentale chiedere aiuto!
Durante il processo di separazione (link) della coppia sarebbe fondamentale effettuare un percorso di mediazione familiare (link).
Anche se la separazione non ha creato particolari difficoltà nei rapporti e nella gestione dei figli, può succedere che l’arrivo di un nuovo compagno vada a destabilizzare l’equilibrio che i due ex coniugi avevano trovato nell’essere genitori separati.
Chiedere aiuto a professionisti esperti per ritrovare un nuovo modo di vivere nella famiglia con uno o due componenti in più è fondamentale per garantire una crescita sana ai figli e una vita serena a tutta la famiglia allargata.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti non esitate a contattarmi!
Bibliografia:
A. Oliverio Ferraris, (2016). "Il terzo genitore. Vivere con i figli dell'altro". Milano: Raffaello Cortina Editore.
L'immagine utilizzata è di Shannon Litt ed è tratta dal sito: Unsplush.com
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