Negli ultimi giorni mi sono spesso imbattuta in articoli o servizi che parlavano della Sindrome di Hikikomori.

DI COSA SI TRATTA?

Il termine giapponese “Hikikomori” significa letteralmente “stare in disparte” e viene utilizzato per indicare le persone che decidono volontariamente di ritirarsi dalla vita sociale per periodi molto lunghi.

…nel dettaglio…

Questo fenomeno riguarda in particolar modo i ragazzi e i giovani adulti (14-30 anni), soprattutto maschi.

La sindrome di Hikikomori viene descritta come un disagio adattivo sociale che riguarda i paesi industrialmente e tecnologicamente sviluppati.

I sintomi principali sono:

  • isolamento volontario in casa per lunghi periodi, spesso chiusi nella propria stanza;
  • assenza di rapporti di amicizia reali;
  • assenza di comunicazione con i familiari;
  • evitamento del contatto visivo
  • assenza di relazioni significative nelle quali potrebbe essere presente intimità emotiva e/o fisica.

Essendo una sindrome relativamente recente è ancora in fase di studio, quindi le cause e i trattamenti sono ancora in continua evoluzione.

QUALI SONO LE CAUSE?

Tra le cause attualmente rilevate troviamo:

  • cause caratteriali: gli Hikikomori sono ragazzi molto intelligenti, ma anche particolarmente sensibili e timidi. Questo comporta una maggiore difficoltà nelle relazioni sociali e nell’affrontare le difficoltà che si presentano durante lo sviluppo.
  • cause familiari: l’assenza di una famiglia funzionale può essere tra le cause che facilitano lo sviluppo di questa sindrome;
  • presenza di una storia di bullismo: essere stati una vittima di bullismo può rappresentare una motivazione per isolarsi socialmente e non avere più relazioni con i coetanei. Ovviamente questo processo è facilitato in ragazzi nei quali è già presente un profondo disagio.

E LA DIPENDENZA DA INTERNET?

Spesso la dipendenza da internet viene erroneamente ritenuta una causa di questo isolamento, in realtà è una conseguenza, un rifugio isolato nel quale il ragazzo riesce a sentirsi al sicuro e completamente se stesso.

E’ bene, quindi, chiarire un aspetto fondamentale: non tutti i ragazzi che passano molto tempo in casa davanti ai videogiochi o su internet sono ragazzi che hanno sviluppato tale sindrome. C’è da dire che quest’ultimi sicuramente possono essere più a rischio di altri.

In molti casi più che di Sindrome di Hikikomori dobbiamo parlare di dipendenza da videogiochi/internet. Questa è un’altra problematica molto seria che può essere associata all’Hikikomori, ma dobbiamo stare attenti a non confonderla.

COME PREVENIRE?

Non è semplice fare prevenzione proprio perchè i fattori che determinano lo sviluppo di tali patologie sono molteplici e, in molti casi, poco riconoscibili in anticipo.

Sicuramente i genitori dovrebbero stare attenti ai minimi segnali di disagio mostrati dai figli, ma non è sempre possibile accorgersi in tempo di cosa stia accadendo.

…alcune indicazioni…

  • COMUNICARE: cercare di mantenere una sana e costante comunicazione con i figli. Certo, questo può essere molto faticoso, soprattutto quando si ha a che fare con figli adolescenti, ma è importante cercare il più possibile di rimanere “in contatto” con loro. Questo, però, non significa essere invadenti e controllanti!!!
  • OSSERVARE: osservate e guardate i vostri figli, cercate di non essere distratti. Anche se non parlano molto, sicuramente vi stanno inviando dei “segnali”. Siate attenti a coglierli!
  • CHIEDERE AIUTO: se vi accorgete che qualcosa non va, non abbiate timore nel chiedere aiuto a professionisti esperti. Questo non significa che non siete dei bravi genitori, anzi…Ci sono momenti della vita in cui è necessario farsi aiutare da una persona esperta ed esterna al sistema familiare. Riconoscere questo bisogno e rivolgersi a qualcuno significa essere degli ottimi genitori!

Per qualsiasi chiarimento o domanda non esitate a contattarmi!

 Immagine di Sasha Freemind tratta dal sito: Unsplash.com